L’idea-guida del progetto è delineata da due “segni”: la geometria allungata e degradante del lotto e la preesistenza di un grande vuoto centrale corrispondente ad un deposito interrato. Queste premesse fondamentali hanno suggerito di collocare buona parte delle funzioni previste – piscina spa, taverna, locali tecnici e di servizio – a livello seminterrato sfruttando l’orografia degradante del terreno.
Ne risultano una serie di terrazzamenti che, reinterpretando la tradizione dello sfruttamento agricolo dei pendii, definiscono una successione di muri in pietra e giardini pensili capaci di celare buona parte delle superfici edificate e rendere percepibile il solo volume residenziale.
Il linguaggio architettonico interpreta i materiali tipici locali in chiave contemporanea: pietra di rivestimento per i muri dei terrazzi e il basamento dell’abitazione, calce bianca per il piano nobile, legno di larice naturale per il rivestimento del livello superiore destinato al reparto notte e l’intradosso della coperta che si sviluppa elevando la falda verso le cime delle vette antistanti. Particolare attenzione è stata rivolta al controllo della luce: negli spazi seminterrati (piscina spa e taverna) è stata introdotta un’illuminazione zenitale e naturale, mentre le aree di soggiorno all’aperto sono state ombreggiate da pergolati in acciaio, legno-acciaio e legno disposti lungo i fronti est ed ovest. L’edificio, in classe energetica A, adotta energie rinnovabili (pompa di calore geotermica, solare termico) e un sofisticato sistema domotico per il controllo e la gestione degli impianti.